Backup: a cosa serve e perchè è importante

La nostra vita è immersa nella tecnologia. Ogni ufficio, industria, sistema di trasporto o struttura sanitaria dipende dai dati. Oggi più che mai.
I dati sono la risorsa più preziosa per qualsiasi azienda, il petrolio di quest’era digitale e, come tali, devono essere protetti.

Al giorno d’oggi, il backup è una parte fondamentale per la salvaguardia di un sistema informativo aziendale in quanto permette di tenere al sicuro le informazioni evitando la perdita di dati con conseguenze spesso devastanti.

Negli ultimi anni gli attacchi cyber sono aumentati del 246% e proprio le piccole e medie imprese sono state il bersaglio preferito degli hacker. In aggiunta a questi fenomeni aggiungiamo tutte quelle casistiche di “hardware failure” per cui in seguito alla rottura di un componente fisico dei sistemi informativi (nella maggior parte dei casi gli hard disk, notoriamente i componenti più fragili del sistema) si rischia di perdere dati di vitale importanza per il vostro business.

Ripristinare dati, database, sistemi e applicazioni, è diventato quindi un requisito basilare nella gestione di qualsiasi tipo di business. Si tratta di un processo fondamentale in un piano di “Disaster recovery”, ed effettuare il backup dei dati è l’unica strada sicura per essere certi di non perdere nulla.

Il backup o “copia di riserva” dei dati permette di salvare e creare una copia della memoria del sistema informativo in un determinato istante per poi ripristinarla in un secondo momento.

Eseguire backup dei dati è diventato sempre più fondamentale in quanto il recupero dati può spesso essere costosissimo o nei casi peggiori addirittura impossibile.

Il backup può essere effettuato e custodito su hard disk esterni, o meglio ancora su specifici dispositivi chiamati NAS, oppure su servizi di storage online. Questi ultimi mettono a disposizione spazio sul web in cui, se si dispone di spazio a sufficienza, è possibile archiviare anche un backup.

I backup si possono effettuare a mano, copiando i file su un hard disk esterno, ma è meglio utilizzare software appositi per automatizzare il processo evitando di perder tempo innanzitutto ma anche di avere la certezza che tutti i dati siano stati salvati.

Esistono innumerevoli soluzioni software per il backup, molte di esse anche in versione gratuita ma pur sempre validissima.

Come prima cosa, sarà fondamentale identificare i dati che meritano di essere protetti e la frequenza con cui tali dati vanno “copiati e messi al sicuro”. Informazioni che vengono aggiornate spesso dovranno quindi essere monitorate con una frequenza elevata rispetto a dati più statici, riuscendo così anche a gestire al meglio le risorse da dedicare al processo di backup. Fatto ciò, dovranno essere scelte le soluzioni hardware/software più adeguate per garantire tali funzionalità.

Un ultimo aspetto da considerare per scegliere dove conservare i backup è di tipo normativo, che sebbene non interessi soggetti privati, è buon senso tenerli in considerazione quali linee guida anche per l’utenza domestica: l’art. 32 del GDPR prevede caratteristiche precise e indifferibili in merito alle modalità di archiviazione. Gli obblighi di legge fanno particolare riferimento ai dati personali e sensibili e all’adozione di misure di sicurezza per la loro conservazione, per ridurre rischi di perdita o distruzione.

Le diverse tipologie di backup

Le best practice (che possiamo definire come “norme di buon senso”) suggeriscono di pianificare un backup completo dei dati almeno una volta alla settimana. A seconda della tipologia di lavoro, l’ideale è procedere con le operazioni di backup durante i fine settimana o fuori dell’orario lavorativo. Per integrare i backup completi settimanali, le aziende in genere pianificano processi di backup fatti secondo un criterio completo, differenziale o incrementale. Ecco le differenze:

  • Completo
    Un backup completo prevede la duplicazione completamente un intero set di dati o in alcuni casi dell’intero disco rigido del PC oggetto di backup.
  • Incrementale
    Fare un backup incrementale significa generare una replica soltanto di ciò che è stato modificato rispetto all’ultimo backup. Esso, dunque, può essere generato successivamente ad un backup completo. La replica si va ad aggiungere così al nuovo file di backup. Questo sistema, in sintesi, offre un’alternativa ai backup completi eseguendo il backup solo dei dati che sono stati modificati dall’ultimo backup completo. Grazie ai backup incrementali, sarà possibile in caso di necessità, scegliere una data nel passato in cui ripristinare il sistema.
  • Differenziale
    Un backup differenziale è simile a un backup incrementale ma, in questo caso, quello che viene salvato sono tutti i dati modificati dall’ultimo backup completo. Lo svantaggio è che la crescita progressiva dei backup differenziali tende a influenzare negativamente la finestra di backup. Un backup di questo tipo, infatti, genera un file combinando una sua copia completa precedente con una o più copie incrementali create dopo.

Conclusioni

La protezione dei dati è un aspetto cruciale dell’era digitale. La cyber security diviene quindi una strategia indispensabile e imprescindibile per tutelare il patrimonio dei dati aziendali.

Concludiamo questo breve articolo con una domanda:
Supponiamo che il vostro PC smetta di funzionare oggi. Sareste in grado di lavorare da un computer sostitutivo avendo a disposizione tutti i vostri dati?

Se avete risposto NO alla domanda, è il momento di pensare ad una soluzione di backup efficace ed adatta alle vostre esigenze!


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